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Avviare un’attività commerciale in Italia, consigli e adempimenti burocratici

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Adempimenti Burocratici

Aprire un’attività commerciale è il sogno di molte persone che desiderano lavorare in proprio per non dover essere più costrette a sopportare e rispettare gli ordini dei superiori. Non è detto, però, che sia così semplice avviare un bar, un negozio o un punto vendita: ci sono diversi requisiti da rispettare, oltre ad adempimenti burocratici che a ben vedere portano via un sacco di tempo e si rivelano anche dispendiosi dal punto di vista economico. Per di più, può iniziare un’attività di tipo commerciale unicamente chi in passato non ha mai dichiarato fallimento: si tratta di uno dei requisiti morali che la legge impone in tal senso. Gli altri stabiliscono che non si può avviare un’attività se si è sottoposti a sorveglianza speciale, se si è stati condannati per un delitto non colposo vedendosi assegnare una pena di almeno tre anni o se si è stati colpiti da un divieto di soggiorno.

Autorizzazioni e licenze: che cosa c’è da sapere

Appurato di essere in linea con quanto richiesto dai requisiti morali previsti dalla legge, è possibile iniziare a presentare le richieste per tutte le autorizzazioni del caso. Da quando è entrato in vigore il decreto n. 248 del 4 agosto del 2006 (il cosiddetto Decreto Bersani), non c’è più bisogno di richiedere la licenza per un’attività commerciale, se non per le tabaccherie e per le rivendite di altri prodotti che sono soggetti a monopolio di Stato. Nel caso in cui si abbia in mente di aprire un bar o un negozio di alimentari, però, non si può fare a meno di ottenere l’attestato SAB, o comunque un titolo equivalente, che è indispensabile per la vendita di bevande e cibo. Per quanto riguarda il corso HACCP, invece, esso deve essere affrontato da coloro che sul lavoro entrano in contatto con gli alimenti.

A chi rivolgersi

Come si può notare, aprire un’attività commerciale è più semplice a dirsi che a farsi: c’è bisogno di una buona dose di pazienza e, soprattutto, serve molto tempo per occuparsi di tutte le formalità. Nel caso in cui si abbia bisogno di consigli, suggerimenti o semplicemente informazioni, anche per evitare di commettere errori che potrebbero comportare delle multe, vale la pena di fare riferimento al SUAP, cioè allo Sportello Unico per le Attività Produttive, del Comune di riferimento. In alternativa, si può contattare anche la Camera di Commercio più vicina.

La scelta del locale

Non tutti sanno che per l’affissione di un’Insegna pubblicitaria sull’immobile che ospita il locale commerciale è necessario richiedere un permesso. A tal proposito, è auspicabile prendersi il giusto tempo per scegliere l’insegna più giusta per la propria attività, dal momento che essa può contribuire in misura significativa al successo o all’insuccesso commerciale di un negozio. Nulla vieta di valutare le soluzioni per cui ha optato la concorrenza, ovviamente non per copiarle ma per comprendere meglio il contesto in cui si opera; e anche un giro nel quartiere per osservare le insegne dei negozi vicini può tornare utile.

Locali commerciali: gli adempimenti da rispettare

Fermo restando che all’interno di un locale commerciale tutti gli impianti – elettrico, idraulico, e così via – devono essere a norma, occorre provvedere alla valutazione dell’inquinamento acustico nel caso in cui siano previste l’organizzazione di eventi o esibizioni musicali. I locali devono essere giudicati agibili e abitabili, mentre per la conferma del rispetto delle normative relative all’igiene e alla sicurezza è necessario richiedere e ottenere una specifica autorizzazione dalla ASL. I vigili del fuoco, invece, si occuperanno della valutazione anti-incendio, mentre è opportuno rivolgersi all’Agenzia delle Dogane per avere il permesso di vendere gli alcolici. La diffusione di video e musica impone il pagamento dei diritti Siae, e per sedie e tavolini all’esterno non ci si può sottrarre alla richiesta di un permesso per l’occupazione di suolo pubblico.

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